giovedì 29 ottobre 2015

Vincenzo Sassaroli ed il suo libro del 1876 "Considerazioni sullo stato attuale dell'arte musicale in Italia" (Carlo Lamberti)

Dopo aver letto il libro scritto da Vincenzo Sassaroli nel 1876 "Considerazioni sullo stato attuale dell'arte musicale in Italia", dobbiamo considerare che Giuseppe Verdi, con la sua opera Aida, avesse sconcertato l' autore Tolentinate

In quel volumetto, poco più di una quarantina di pagine, conosciamo un Sassaroli rinnovato, come grande critico della bellezza musicale intorno a quegli anni

Elogiava i grandi Donizetti, Bellini, Rossini ed esaltava la bellezza del Nabucco e del Rigoletto verdiano, giudicando un poco eccessiva la lunghezza dell' opera Aida


Il vero titolo completo di quel volumetto era :

"Considerazioni sullo stato attuale dell'arte musicale in Italia e sull'importanza artistica dell'Opera Aida e della Messa di Verdi del Maestro Vincenzo Sassaroli
aggiuntevi le due lettere della sfida da lui proposta all'editore Tito Ricordi e al Maestro Giuseppe Verdi e dai medesimi rifiutata"

Edito dalla Tipografia Della Gioventù, a Genova nel 1876, si inseriva nella storia della musica  italiana come una grande critica sulla modernità e lunghezza dell' opera Aida

Conoscendo il Sassaroli come un valido e preciso maestro, osservante delle vere regole della composizione, desiderava una sfida con il maestro Verdi per ricomperre in certame l ' Aida e la Messa da Requiem del compositore parmense

In quel libro, conosciamo l' interiorità del musicista di Tolentino, quasi fosse un poema sinfonico sul suo carattere, come una sorta di confessione ed amore per la musica, nel vero senso della parola

Praticamente, lo sfogo di un critico verso un periodo in cui, l'arte delle sette note, conosceva nuovi orizzonti e intravvedeva, con la fine del secolo, l' arrivo del verismo

Probabilmente, le trionalità dell' Aida e le sue bellezze, considerate innovative, non lo avevano convinto

Forse anche la modernità del "Dies Irae" verdiano, gli appariva fuori dai canoni, ma Verdi era Verdi e ricordi comandava su tutti a proprio piacimento (parere mio personale)

Vedremo successivamente ulteriori approfondimento su questo volumetto, piuttosto curioso, che è rimasto nella storia della musica

Carlo Lamberti, 2015




ESTRATTO DALL' ORIGINALE MANOSCRITTO DELLA PARTITURA AUTOGRAFA DELL' OPERA "ROMOLO ED ERSILIA" DI VINCENZO SASSAROLI

APPARTENENTE ALLA COLLEZIONE PRIVATA DI CARLO LAMBERTI


Nessun commento:

Posta un commento