Il più curioso dei compositori ottocenteschi italiani, Vincenzo Sassaroli, grazie al nome di Giuseppe Verdi e Tito Ricordi, occuperà sempre una curiosità musicale ed enigmatica
Il suo "biglietto di viaggio", se così si può chiamare, fu l' arrivo a Genova, dalla provincia di Macerata (Tolentino), attraversando due tappe italiane: Ronciglione e Viterbo
In queste due località fu rispettato come direttore di banda e come valente organista, come attestato dai documenti locali
Il Sassaroli, maestro di Gaetano Braga, nipote di Saverio Mercadante, insegnante di G.B. Polleri, Colofanti e Predazzi, termina nella città della "Lanterna", la sua singolare esistenza di severo critico musicale
Ci ha lasciato un volumetto nel quale, oltre a descrivere il carattere di un Tito Ricordi poco imparziale, ci descrive una specie di "Galateo musicale" rilevante
Come possiamo desumere, dal lungo scritto autobiografico nell' ultima pagina dell' opera lirica "Romolo ed Ersilia", si rivela un preciso compositore dell' arte musicale
Quest' opera, abbastanza monumentale, la cui partitura in manoscritto originale (di proprietà in collezione Carlo Lamberti), probabilmente ci svelerà ( alla sua esecuzione) il mistero dell' esistenza del Sassaroli stesso
In questo modo, un altra mancanza nella "Storia della Musica", prenderà corpo per arricchire la nostra conoscenza
Carlo Lamberti, 2015
Qui sopra, dalla collezione musica e spartiti di proprietà Carlo Lamberti, l' ultima pagina della partitura orchestrale manoscritta ed autografa dell' oper "Romolo ed Ersilia" con musica di Vincenzo Sassaroli su libretto del metastasio
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