Sembra di scoprire una magìa musicale, un affresco di note che, raramente, lo si trova in partiture eccellenti
Pare che l' autore, Vincenzo Sassaroli, abbastanza bistrattato dal critico musicale di Verolanuova, Achille De Marzi, invece, fosse di una genialità oltremisura
Oggi, davanti alle pagine di una tale partitura, nella bellezza della sua scrittura autografa dell' opera Romolo ed Ersilia, rimaniamo sorpresi di tanta capacità compositiva
E' come aver scoperto un capolavoro, aver rinvenuto una bellezza musicale degna di insegnarci a comporre
Un buon direttore d' orchestra, rimarrebbe incantevolmente estasiato da un fascino così sorprendente di quella notazione
In essa vi è, probabilmente, una musicalità che tocca tutti o quasi gli strumenti dell' orchestra
Il compositore Vincenzo Sassaroli, probabilmente non dotato di strumenti musicali molto costosi per quel tempo, ha sopperito con una sua lungimiranza da grande professionalità
Probabilmente, a guisa di una visuale profetica, quasi medianica, vedeva l' orchestra, come fosse presente ai suoi occhi ed alle sue orecchie
In questo modo, potrebbe essere paragonato ad uno Schubert, che scriveva direttamente per orchestra ( vedi sinfonia " La Grande " )
La verità, col suo incontro con verdi a Venezia ( finzione o realtà ? ) ( o semplicemente come fece il solito De Marzi ? )
L' invidia fu del Sassaroli o di altri ?
La storia di questo geniale tolentinate lo sta già dimostrando con la partitura di Romolo ed Ersilia, su testo inalterato del Metastasio
Carlo Lamberti , settembre 2017
collezione Carlo Lamberti
Nessun commento:
Posta un commento