La Storia ci riserva sempre nuove bellezze ed affascinanti sorprese, come se dovessimo rileggerla e riscriverla nuovamente
Col trascorrere del tempo, esploriamo quello che, una volta si chiamava futuro, quasi ci trovassimo in una foresta incantata con il filtrare magico dei raggi del sole
Così, da un misterioso avvenire, scopriamo un nuovo passato con sorprese interessantissime
Cerchiamo di ripercorrere le orme degli interpreti del trascorso con una nuova visione
Achille De Marzi, da Verolanuova, descrive il tolentinate Vincenzo Sassaroli ( colui che lanciò il guanto di sfida a Verdi, tramite Ricordi nel 1876 )
L' editore sucitato lo ricambiò con due randellate (La pubblicazione delle lettere di Sassaroli sulla Gazzetta Musicale di Milano)
Achille de Marzi (1844- 1899) critco musicale di Verolanuova, lo relegò, in maniera poco elegante, come viticoltore o Enologo)
Oggi, proprio con questo paragone, inconsciamente, lo collegò al grande Verdi, che fu pure lui una figura di agreste
Lo stesso Werfel, ironia della sorte, lo descrisse sì come grande musicista, ma anche come contadino ed appassionato di vini ( come poi fu rilevato da varie lettere
Infatti, attualmente, nel parmense, abbiamo vini eccellenti ispirate dalla grande figura del compositore bussetano
La magnanimità del sommo "Peppino", ha voluto che, ai nostri tempi, il nome di Vincenzo Sassaroli rivivesse con il libro del prof. PaoloPeretti e, nella collezione Carlo lamberti, con la bellissima opera "Romolo ed Ersilia"
In tale modo la signorilità verdiana, superò la pochezza dell' editore Ricordi
Di questo "Grande Editore", ricorderemo un fatto similare con il compositore milanese Vittorio Gnecchi, autore della contestata opera Cassandra (vedi blog su l compositore Gnecchi)
Tornando a noi, basterebbe vedere che la partitura dell' opera Romolo ed Ersilia, figurerebbe, di buon grado, come un nuovo trattato di orchestrazione da cui tutti dovremmo imparare
Il Sassaroli, con questa sua grande composizione, ha dimostrato fedeltà di notazione, sposandola perfettamente al testo originale del grande Metastasio
Carlo Lamberti, 2017
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